ESSERE O NON ESSERE: A PROPOSITO DI AUTOSTIMA

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 Il famoso dubbio amletico sul vivere o morire, scorporato dal contesto originario credo possa essere adattato per una riflessione in termini di autostima:
''Sono/non sono... bello/a,... bravo/a, ...di successo, ...come mia madre, ...come mio padre, ...come gli altri mi vogliono, ...come io vorrei, etc. ...''
Fermiamoci allo specchio e immergendoci nella nostra immagine soffermiamoci un poco sull’essere/non essere, senza darci una risposta, ma semplicemente lasciandoci trasportare dalla quantità di pensieri che possono affiorare...
 
Da tempo psicologi e sociologi hanno capito che le componenti dell’autostima (come: il concetto di sè, l'autovalutazione e gli scopi che la guidano) hanno un'importanza centrale praticamente in ogni dimensione psichica e sociale.
 
Ma cosa s'intende per autostima? Come posso raggiungere un buon livello di autostima?
Quali sono le conseguenze di una autostima "buona" e di una "cattiva" sia dal punto di vista dei successi/fallimenti (autoefficacia), sia riguardo al generale benessere della persona?
Interessanti domande, ma paragonabili al dubbio amletico e non possono trovare risposte semplici. L'autostima è un concetto complesso: ciò che siamo, ciò che vorremmo essere, il nostro sguardo, quello altrui, aspettative, cambiamenti, motivazione...
La valutazione di noi stessi ha come oggetto una moltitudine di elementi e si potrebbe dire che una persona ha buona autostima se riesce a raggiungere un equilibrio fra tutti gli elementi che compongono la valutazione di sè. La buona autostima, dà luogo ad autovalutazioni positive che servono ad ottenere qualità di intraprendenza ed efficacia utili ad imparare strategie e competenze d'azione, aumentare probabilità di successo ed adattamento. 
 
Intraprendere un percorso di psicoterapia può suggerire qualche strada per inoltrarsi nel mondo del Sé e dell'autostima.
 

Come osserva Nietzche:

L'uomo è molto ben difeso contro se stesso; di solito egli non può percepire di sé che le proprie opere esterne. La fortezza vera e propria gli è inaccessibile, a meno che amici e nemici non facciano i traditori e non introducano lui stesso per una via segreta.
​Beninteso che lo psicoterapeuta vuole e deve essere un "traditore amico", nella convinzione che entrare nella fortezza sia un bene con tutte le difficoltà che comporta.

Propongo due tipi di percorso sull’autostima:

il percorso individuale e quello di gruppo. Gli incontri di gruppo si terranno indicativamente nei giorni di lunedì o venerdì pomeriggio e sono della durata di circa 2 ore, il gruppo è composto da non più di 5-6 persone, la partecipazione al gruppo è successiva ad un incontro individuale con la terapeuta in cui verranno fornite anche tutte le informazioni necessarie.