Il modello di riferimento della Psicologia della Salute è definito “ bio-psico-sociale”: tiene conto, infatti, dei fattori psicosociali e sostiene che la diagnosi debba considerare l’interazione degli aspetti biologici, psicologici e sociali nel valutare lo stato di salute dell’individuo e nel prescrivere un trattamento adeguato.
E’ un modello integrativo che mira al superamento del vecchio dualismo tra psiche e soma.
Uno dei cardini del modello bio-psico-sociale è che il ruolo del sociale deve essere attentamente considerato sia per l’importanza che assume nel determinare le possibilità e le modalità con cui il soggetto cerca di far fronte alla malattia ed ai problemi, sia sul piano eziologico, nella produzione stessa dello stress e dell’eventuale patologia psichica e fisica, sia come luogo prezioso di risorse terapeutiche e preventive.
La prospettiva della Psicologia della Salute colloca l’intervento psicologico in un ambito sociopolitico, che permette di analizzare la natura del benessere, non solo in un ottica di salute/malattia, ma anche nella prospettiva della salute, del contesto e della cultura. Nel caso di eventi stressanti, ad esempio, l’impatto che questi hanno sui soggetti, dipende non solo dalla natura di tali eventi o da processi fisiologici, ma anche dalla capacità del soggetto stesso di fare fronte alla situazione (capacità di coping). Tale abilità, inoltre, è collegata all’interpretazione che l’individuo dà di tale evento nocivo o stressante, nonché dal grado di sostegno sociale che riceve dall’ambiente circostante.